Storia finita

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Come tutte le avventure… anche l’avventura in Eon finisce.
Oggi è stato il mio ultimo giorno di lavoro per un’azienda che a volte mi ha appassionato, altre mi ha deluso, altre ancora mi ha schifato…
ma il lavoro è lavoro e alla fine le aziende sono tutte uguali, no?
Politica aziendale… non importa se ti dai da fare, non importa se cerchi di ottenere il meglio… beh in fondo di fare bene il lavoro per cui in teoria sei pagato..
Non importa, anzi a volte è anche peggio… forse si dovrebbe essere più bravi a dire ai clienti “mandi una mail di reclamo” invece di sbattersi per loro per trovare soluzioni il più indolori possibile…
Forse si dovrebbe anche essere più bravi a leccare il culo ai capi, per sperare di mantenere il posto di lavoro..
Forse la soddisfazione in quel lavoro è fare record di chiamate, trattare la gente come numeri, tagliare corto per abbreviare i tempi di conversazione..
forse io non so fare quel lavoro.
Non come vorrebbe l’Azienda… produttività, non proattività.
Ma… io non sono così…
io sono contenta se riesco a far riallacciare il gas mezza giornata prima a chi lo hanno sospeso perchè non aveva i soldi per pagare le bollette..
io sono contenta quando alla fine della chiamata il cliente dice “c’è modo di dare una valutazione sul servizio? lei è la prima persona che mi ha risposto con gentilezza ed è stata davvero efficiente” oppure chiede l’indirizzo email per scrivere all’azienda un commento positivo sul modo in cui ho risolto un problema..
Questo è quello che mi fa stare bene, alla fine della giornata… non importano i vaffanculo e i clienti che non ti stanno a sentire, arrabbiati e frustrati… quello che importa è dare le risposte che chiedono nel modo migliore possibile..
Beh dovrei parlare al passato… ormai è storia…
L’avventura con Eon è finita… dopo quasi un anno, dopo che finalmente mi sentivo abbastanza sicura nell’affrontare le 50 o 60 chiamate al giorno, di tutti i tipi, e sapevo di essere in grado di dare quasi tutte le risposte…
Oggi è stato il mio ultimo giorno in Eon.
La cosa bella, quella che mi ha toccato il cuore, sono gli occhi lucidi di colleghi e tutor, nel salutarmi… i miei angeli… sempre a prendermi in giro ma sempre pronti ad aiutarmi…
Emanuele, a cui ho lasciato la chiavetta della macchina del caffè, me la chiedeva sempre…
Francesco che mi ha abbracciato stretta..
Barbara con cui scherzavo sempre per fare (o evitare) l’NPS..
Barbarella, giustamente assunta dall’azienda, lei c’era fin dal primo giorno, dal primo ingresso in ascensore per il colloquio…
Sabrina, con un cuore enorme, cara amica che non voglio perdere, che non riusciva a smettere di piangere..
Carlo che anche se aveva finito il turno non la smetteva di salutarmi e poi abbracciarmi, pensare che i primi tempi mi guardava come se fossi trasparente e poi con aria di superiorità…
e Anna e Flavio, la Franceschina, Benny, Ana che aveva gli occhi lucidi, Sonia del commerciale, Stephanie, Giulio, Sara, Pamela, Rosella, Fabio…
sicuramente mi scordo di qualcuno adesso…
ma non di Chiara, che è uscita ma mi ha aspettato al parcheggio per salutarmi con calma, fuori dal casino, lei che non parlava quasi con nessuno, sempre per conto suo, ma con cui ormai da qualche mese c’era l’appuntamento fisso a rollare le sigarette della giornata, la mattina presto in sala break…
mi mancherete tutti, ragazzi… i miei Angeli di Comdata…